sabato 29 marzo 2008
Il Fulham scippa Muscatiello all'Inter
Luca Muscatiello, classe 1991, centrocampista "alla Pirlo" del vivaio dell'Inter ha fatto le valige e in aereo è sbarcato a Londra, per accasarsi al Fulham, la squadra del miliardario Mohamed Al-Fayed (nella foto, con Moritz Volz e Gabby Logan). Una promessa del settore giovanile nerazzurro, che in cinque anni era riuscito a far vedere tutto il suo valore, guadagnandosi un posto importante anche nelle Nazionali Under 15 e Under 16.
Muscatiello si allena spesso con la squadra "riserve", dove il mister lo ha piazzato regista arretrato, davanti alla difesa. Unico straniero del gruppo è, comunque, stato accolto benissimo. Nessun problema di addattamento e nemmeno con la lingua, che ha imparato alla perfezione in sei mesi.
Spesso viene chiamato anche da Roy Hodgson a partecipare alle sedute della prima squadra, dove può confrontarsi con campioni del calibro di Litmanen e Kamara.
Luca Muscatiello spera di emulare le gesta di Gattuso, espatriato giovanissimo per approdare ai Rangers Glasgow, per poi tornare in Italia e ritagliarsi un posto di primissimo piano nel Milan e in Nazionale.
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4 commenti:
I club inglesi che "saccheggiano" i nostri vivai.
Bisognerebbe porre dei limiti e delle regole.
Penso anche io che bisognerebbe porre dei vincoli, tuttavia con la legge Bosmann e il libero mercato si è permesso questo ed altro.
Personalmente, tornerei ai tre-quattro stranieri per squadra, senza distinzioni tra extracomunitari e non. Ma sò bene che è solo un'utopia.
Completamente d'accorso con alessandro, certo non è questo per la mia amata inter un periodo da incorniciare, ci voleva anche questa "botta"
un saluto a tutti
www.interclubacquaviva.blogspot.com
Francesco, vedrai che l'Inter riuscirà alla fine a trionfare in campionato. 4 punti di vantaggio sono comunque un buon margine da qui alla fine del torneo.
In questo caso, però la colpa non è dell'Inter, ma delle regole Uefa che permettono ad un calciatore minorenne di poter accordarsi con qualsiasi altro club, senza che venga pagato alcun indennizzo alla società di appartenenza. Così oltre al danno di veder andare via un giovane talento, anche la beffa di non poter fare almeno cassa e reinvestire il denaro sempre sul settore giovanile
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