giovedì 1 maggio 2008
Champions, a Mosca ci va il Chelsea
A Mosca, a giocarsela con il Manchester United come in Premier League, ci va il Chelsea di Avram Grant. A Stamford Bridge i Blues hanno superato il Liverpool per 3-2, dopo l'1-1 acciuffato in extremis e in maniera fortunosa nella gara d'andata ad Anfield Road. Gara vibrante e ricca di emozioni, quella del ritorno. A passare in vantaggio per prima è proprio la formazione di casa: Kalou calcia forte verso la porta di Reina, che respinge in tuffo, ma sulla ribattuta l'ivoriano Drogba è in agguato e lascia partire una staffilata che s'insacca. I tifosi dei Blues esplodono. Nel frattempo, fra i Reds era entrato Hyppya al posto del Scherkel.
Il Liverpool non demorde. Va al riposo, riordina le idee e ad inizio ripresa trova il gol del pareggio con El Nino Torres, abile a concretizzare un passaggio filtrante dell'israeliano Benayoun. Le squadre si fronteggiano ad armi pari, cercando di colpire, ma sopratutto attente a nopn scoprirsi troppo. Si va ai supplementari. Pronti via ed Essien va nuovamente a segno, con una bordata dal limite dell'area. Stamford è nuovamente una boglia, ma Rosetti annulla per posizione di fuorigioco di ben quattro giocatori locali, posizionati nel cono visivo di Reina. Sempre parità. Ma il Chelsea preme. Passano pochi minuti e Hyppya aggancia in area Ballack. Rosetti è nuovamente lì, a due passi, e non esita un istante ad assegnare il rigore. Dal dischetto si presenta Frank Lampard. Il centrocampista è visibilmente teso. Da pochi giorni ha perso la madre, per una polmonite. Una madre che aveva un rapporto speciale con il figlio, che seguiva passo passo nel compiersi della sua carriera, anche in trasferta. Frank resta freddo e spiazza Reina. Poi corre verso i tifosi Blues, cerca la fascetta del lutto e la bacia, in lacrime. Tornando verso il centro del campo, cerca con lo sguardo il padre, anche lui ex calciatore, e gli manda un bacio. Si torna a giocare, il Liverpool accusa il colpo, ma prova a non mollare. La doccia fredda arriva nel secondo tempo supplementare, quando ancora Drogba chiude i conti, con una nuova bordata di destro, che Reina non ha neppure il tempo di veder partire. Tre a uno, sembra finita. Alla fine dei conti lo sarà, ma il Liverpool vuole provarci sino alla fine e quanto meno uscire a testa alta. E se i Reds non compiono l'impresa è forse anche colpa di alcune decisioni di Rosetti, quantomeno discutibili. Hyppya si porta in avanti e in un'azione concitata viene atterrato da Drogba in area. A ruoli invertiti, il finlandese e l'ivoriano sono ancora protagonisti. Anche questa volta l'arbitro italiano è ben posizionato, ma lascia correre, non giudicando l'intervento dell'attaccante del Chelsea sanzionabile con il penalty. Sarà. Benitez si gioca la carta Babel, richiamando in panchina Fernando Torres. Grant risponde mandando in campo Shevchenko. L'olandese del Liverpool va subito a segno, firmando il definitivo 3-2. Al Liverpool non basta, serviva ancora un gol. In finale va il Chelsea, che se la vedrà con i Red Devils, come nel massimo campionato britannico.
| supporto tecnico: Fuorimercato |
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