Un "clasico" anomalo, perchè per una volta tanto non contava per la classifica. Il Real ha già vinto a Pamplona con l'Osasuna il titolo, quindi scende in campo al Bernabeu con un unico intento: festeggiare di fronte al proprio pubblico, possibilmente battendo i rivali di sempre, i catalani del Bercellona. Alla vigilia, il numero uno del Barça, Laporta, aveva chiesto ai suoi una prestazione gagliarda, minacciando di sbancare il Santiago Bernabeu con un rotondo cinque a zero. Le Merengues non hanno gradito e di tutto punto hanno messo alle corde la formazione di Frank Rijkaard sin dalle prime battute: dopo soli venti minuti la gara era già virtualmente chiusa con le reti di Raul e Robben, che facevano andare al riposo il Real sopra per due a zero. Dopo un quarto d'ora della ripresa, il crollo è stato totale: Rijkaard, pescato dalle telecamere a testa bassa, in panchina, non ha forse nemmeno visto il tris di Higuain, appena entrato in campo e il meritato momento di gloria di van Nistelrooy, anch'egli in gol su rigore pochi attimi dopo il suo ingresso al posto di Raul, salutato dal pubblico con una standing ovation. Inutile il gol della bandiera, realizzato da Henry.
Il Getafe vince in rimonta con l'Almeria e fa un balzo in avanti in chiave salvezza. Complice la sconfitta del Barça, il Villareal consolida il secondo posto in classifica alle spalle del Real, vincendo in casa del Recreativo Huelva, sempre più con un piede in seconda divisione. Si tira fuori definitivamente dalle secche il Valencia, che inguaia il Real Saragozza. Anche il Maiorca non fa sconti e supera l'Osasuna, che ora deve sperare in un miracolo per evitare la retrocessione. Il Bilbao espugna il campo del già retrocesso Murcia e insegue la zona Uefa. Colpaccio del Siviglia, in casa del Racing Santander, e la zona Champions è raggiunta, seppur a pari merito con l'Atletico Madrid, che scenderà in campo oggi a Barcellona con l'Espanyol.
Il Betis non riesce al andare oltre l'uno a uno casalingo con il Valladolid.
| supporto tecnico: Fuorimercato |
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