mercoledì 16 giugno 2010

Forlan e Pereira trascinano l'Uruguay: Sudafrica ko e quasi fuori dal Mondiale


Con l’inizio della seconda giornata, iniziano a delinearsi le prime forze dei vari gironi. Si parte con il girone A: a Pretoria l’Uruguay rifila un netto 3-0 ai padroni di casa del Sudafrica, mettendo una seria ipoteca sull’accesso agli ottavi di finale. Per contro i Bafana Bafana sono con un piede e mezzo fuori dalla competizione che li vede paese ospitante e organizzatore. A decidere l’incontro ci pensano l’attaccante dell’Atletico Madrid, Diego Forlan - autore della prima doppietta del mondiale - e Alvaro Pereira, a segno nei minuti di recupero. Il Sudafrica ha chiuso l’incontro in dieci uomini, per l’espulsione del portiere Khune, espulso per fallo da ultimo uomo ai danni di Suarez, lanciato a rete.

La gara è a senso unico. La Celeste di Tabarez schierata col tridente offensivo Cavani-Forlan-Suarez fa la partita, mentre i sudafricani non sembrano neppure gli stessi visti in campo nella giornata inaugurale con il Messico. Al 24’ il bomber dei colchoneros sblocca la partita con un gol dei suoi: destro da fuori area, leggermente deviato da un difensore, e pallone che s’insacca sotto la traversa, con Khune che non può far altro che guardare la sfera entrare in fondo al sacco.

Nella ripresa il Sudafrica non dà segni di reazione: troppo approssimativa la manovra dell’undici guidato in panchina dal brasiliano Parreira, mentre Perez, Arevalo e Alvaro Pereira a centrocampo abbinano quantità a qualità, dettando i tempi del gioco e fornendo buoni palloni al tridente d’attacco.

Al 35’ Suarez è atterrato in area da Khune. Il fischietto elvetico Busacca è lì a due passi e non ha dubbi: rigore ed espulsione per il portiere sudafricano. Parreira corre ai ripari: richiama in panchina un poco ispirato Pienaar e manda in campo il secondo portiere Josephs, bravo ad intuire la battuta dagli undici metri di Forlan, ma non può evitare il raddoppio uruguagio.

Sotto di due reti e con l’uomo in meno il Sudafrica ci prova con l’orgoglio, ma non riesce a riorganizzarsi. Il contraccolpo psicologico è evidente: doveva essere un giorno di festa in piazza a Pretoria, invece il pubblico lascia lo stadio alla spicciolata, deluso e consapevole che l’avventura al mondiale per la squadra di casa sta per finire. A questo punto per l’Uruguay si aprono ampi spazi e nei minuti di recupero Alvaro Pereira festeggia il suo primo gol in un mondiale, firmando il gol del definitivo 3-0.

| supporto tecnico: Fuorimercato |

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