domenica 13 giugno 2010

La Germania cala il poker: Australia annichilita


Una vittoria netta, rotonda, che non lascia adito a ulteriori interpretazioni. A Durban la Germania, snobbata tra le grandi storiche del campionato del mondo, rifila un altisonante 4-0 all’Australia, apparsa fuori condizioni e priva d’idee, neppure lontana parente della squadra che aveva fatto sudare le cosidette sette camicie agli azzurri negli ottavi di finale del 2006. Podolski, Klose, Muller e Cacau hanno impresso il loro nome sul tabellino dell’incontro, sbaragliando i “canguri” senza troppa fatica e lanciando un segnale chiaro alle dirette concorrenti: “in questo mondiale ci siamo anche noi”.

E dire che l’Australia era partita benissimo, sfiorando il vantaggio nei primissimi minuti con Garcia. Poi solo Germania. Un dominio assoluto, da parte di una squadra rigenerata dai tanti giovani schierati in campo da Loew. Una squadra forte fisicamente, ma capace di mettere in mostra un calcio divertente ed efficace: ecco in una parola una squadra concreta. Personalmente, preferivo la Germania dei Beckembauer, dei Rumenigge, dei Littbarski e dei Matthaus: addirittura meglio ancora la Germania Ovest di quella unificata. Ma sia ben chiaro, il mio non è un pensiero politico contrario alle multietnie, ma solo un sentimento nostalgico legato ad un calcio che ho imparato ad amare da bambino, giocando alle figurine e al subbutteo, quando di stranieri in campo se ne poteva schierare soltanto tre e il portiere poteva prendere il pallone con le mani su retropassaggio del proprio difensore.

Detto questo, la superiorità della Germania sull’Australia è stata schiacciante, a tratti entusiasmante. I tedeschi raggiungono così il Ghana in testa al girone D e, anche se è ancora presto per dirlo, forse questo mondiale ha una protagonista inattesa in più.


| supporto tecnico: Fuorimercato |

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